La campionessa olimpica di sci nordico presente all’assemblea. Si presenta il Mondiale di Campodolcino, mentre ai gemelli Dematteis andrà il Premio De Biasi. Giovanni Viel traccia per noi un profilo del grande dirigente bergamasco
Boario Terme (Bs) – L’atletica che corre sui sentieri si dà appuntamento per l’assemblea annuale degli Amici della corsa in montagna. Accadrà domani mattina, sabato 18 aprile, nel Parco delle Terme della nota località turistica della Valle Camonica.
Celebrare i risultati del 2008 e presentare i principali appuntamenti del 2009, con in testa il primo Campionato Mondiale della specialità, che l’Italia (Campodolcino e Madesimo – So) ospiterà il prossimo 6 settembre: questo il succo di una giornata che diventerà anche importante momento di confronto sullo stato di salute della disciplina e sull’intensa attività svolta dall’associazione presieduta da Giorgio Bianchi.
Dalle premiazioni ufficiali FIDAL per le migliori società del 2008, all’assegnazione del Premio legato alla memoria di Angelo De Biasi, primo e indimenticato presidente della federazione internazionale. Riconoscimento che premierà questa volta il talento e la genuinità dei gemelli cuneesi Bernard e Martin Dematteis.
Insieme al consigliere federale Pierluigi Migliorini e al responsabile tecnico della specialità, Raimondo Balicco, saranno presenti anche il pluri-iridato Marco De Gasperi ed Elisa Desco, campionessa europea 2008.
A loro, si unirà anche la campionessa olimpica dello sci nordico Gabriella Paruzzi, che guiderà la delegazione friulana di Tarvisio, che il prossimo 6-7 giugno aprirà la corsa ai titoli tricolori 2009.
Un premio legato alla memoria ha valore soprattutto se un movimento, se una disciplina riesce a tributare compatta gratitudine a chi per la sua costruzione ha fatto molto. Ecco allora, a firma di Giovanni Viel, un ricordo di quello che è stato Angelo De Biasi per la corsa in montagna italiana e internazionale.
Paolo Germanetto
ANGELO DE BIASI
E’ stato, probabilmente, il dirigente della corsa in montagna più prestigioso che l’Italia – e pure l’intero movimento internazionale – hanno potuto vantare.
Bergamasco, fu coinvolto (allora nella sua veste di presidente del Comitato Provinciale della Fidal di Bergamo) da Raimondo Balicco e Domenico Salvi per dare una strutturazione operativa al Comitato Nazionale Corse in Montagna, l’organismo che ebbe il merito di traghettare la specialità dal disciolto ENAL – Ente di assistenza sociale ai lavoratori – alla FIDAL.
L’ENAL ebbe moltissimi meriti nella difesa e promozione di sport minori e popolari, anticipando di molto quella che poi fu la diffusione, sul territorio nazionale, degli Enti di Promozione sportiva che, nell’ambito del CONI, in molti casi si sono “spartiti” l’eredità (anche dirigenziale) proprio dell’ENAL. E determinate discipline, come la corsa in montagna e lo bocce, ebbero sbocco all’interno di specifiche Federazioni sportive.
Formalmente fu il primo segretario del CNCM – costituito alla fine degli anni Settanta – ma, assieme al compianto Mario Bruno (l’allora presidente del Comitato regionale della Lombardia), fu colui che tenne i rapporti istituzionali con la Federazione e, in particolare, con il vicepresidente Giuliano Tosi.
Quindi subentrò al trentino Mario Zorzi alla presidenza del CNCM e fu protagonista attivo nello sviluppo della corsa in montagna in ambito mondiale, divenendo primo presidente del ICMR, il Comitato internazionale che fu costituito a Zogno nel 1984 e che si fece promotore dell’organizzazione della Coppa del mondo, la cui prima edizione fu nel 1985 a San Vigilio di Marebbe e fu presidente del Comitato organizzatore dell’edizione di Susa del 1992.
Con la ristrutturazione dell’attività nazionale, cessò l’attività del CNCM sostituito dalla specifica Commissione Nazionale della corsa in montagna. Cedette poi la guida dell’ICMR al britannico Danny Hughes e divenne presidente onorario dell’organizzazione internazionale.
Giovanni Viel