Colpito da infarto, è morto questa mattina il presidente della Federazione internazionale della corsa in montagna

E’ notizia improvvisa, inattesa, che lascia sgomento il mondo della corsa in montagna. E’ morto questa mattina, colpito da infarto, Danny Hughes, il dirigente inglese che dal 1993 reggeva la presidenza della World Mountain Running Association. Settantadue anni, Hughes era recentemente apparso in buone condizioni di salute a chi aveva avuto modo di incontrarlo in occasione del Council WMRA tenutosi a Montecarlo solamente qualche settimana fa. Un fulmine a ciel sereno, dunque, così come confermano sia Bruno Gozzelino, segretario della WMRA, sia Raimondo Balicco, altro componente italiano in seno al Consiglio della WMRA, che con Hughes avevano condiviso un cammino almeno ventennale e anche per questo ovviamente profondamente  scossi dalla notizia.

Il movimento internazionale della corsa in montagna Danny Hughes lo aveva visto nascere o quasi. Nativo e residente in Cumbria, nel cuore dell’Inghilterra,  fu nominato segretario dell’allora ICMR (l’antesignana della WMRA) nel Congresso di Zogno (Bg) del 1984, quello che vide salire alla presidenza Angelo De Biasi. E allo stesso De Biasi subentrò nel ruolo di presidente a partire dalla Coppa del Mondo di Gap (Francia) nel 1993: da allora, nel bene e nel male, ma con fare affabile riconosciutogli da tutti, tre lustri al comando dell’atletica che corre in montagna.

Alla moglie Norma, alla figlia e ai nipoti, la vicinanza del movimento italiano della corsa in montagna.

P.G.

Danny Hughes