Lo sfortunato atleta perde la vita durante un’escursione sulle montagne vicino a Bergen (Nor)
Jon Tved, il più forte norvegese di corsa in montagna, è deceduto domenica scorsa, undici gennaio, durante un’escursione in montagna a Gullfjellet, a poca distanza da Bergen, la città dove l’atleta quarantaduenne abitava. Jon era accompagnato dal fratello Øyvind e dal suo compagno di allenamenti Jan Fjærestad. Le condizioni meteo erano estremamente difficili, con raffiche di vento e una tempesta di pioggia mista a neve. Raggiunta la cima della montagna, a circa 1000mt di quota, sulla via del ritorno Jon ha cominciato a vacillare e ad accusare molta stanchezza . Suo fratello e Jan, hanno cercato di supportarlo nella discesa, ma col passare del tempo, il corpo di Jon è entrato in ipotermia. Questo ha fatto rallentare di molto il ritorno, finchè oltre al freddo è calato il buio. Il fratello a questo punto ha lasciato Jon in compagnia dell’amico, che ha fatto di tutto per mantenere il suo corpo più caldo possibile, ed è sceso a valle alla ricerca di un punto di ricezione del telefonino per allertare i soccorsi. Nel frattempo, purtroppo, lo sfortunato atleta si è spento, mentre l’amico ha tentato per 30-45 minuti di rianimarlo applicandogli un massaggio cardiaco, invano. Jon è spirato a circa 500mt di quota, sopra la città di Bergen. A rendere più tragica la sua scomparsa, è il fatto che Jon lascia due figlie e un figlio disabile, sua moglie e la madre morirono circa dieci anni fa.
La notizia ha lasciato sconvolto il mondo della corsa in montagna internazionale. Jon Tved, ottimo scalatore, aveva iniziato a partecipare in gare internazionali nel 2006, quando fu settimo al Challenge Stellina, bruciando in volata l’azzurro Mauro Lanfranchi. Quest’anno, era finito secondo, a pochissimo da Jonathan Wyatt nella più importante gara norvegese, la Skaala Uphill. Agli ultimi mondiali di corsa in montagna di Crans Montana (Sui), era giunto trentacinquesimo. Sicuramente, anche se non più giovanissimo, Tved era atteso ai mondiali in salita del 2010, di scena proprio sulle montagne del suo Paese. Proprio quelle montagne che amava e che questa volta gli sono state fatali.
Foto: Tormod Iversen da Flickr