Agli Europei di cross il molisano domina tra gli under 23, i gemelli cuneesi trascinano l’Italia all’argento per Nazioni. Martedì 16 dicembre RaiSportPiù ore 10.00 per rivivere tutte le gare
La copertina va di diritto ad Andrea Lalli, che sui prati bruxellesi del Laeken Park va con autorità a doppiare l’alloro che da juniores conquistò al Campaccio. Ma è grazie alle splendide prove dei gemelli cuneesi Martin e Bernard Demattteis che l’Italia under 23 riece ad issarsi sino all’argento nella classifica per Nazioni, alle spalle della Gran Bretagna. Se guardata con occhio non innamorato della corsa in montagna, la rassegna continentale di cross registra soprattutto l’ottavo sigillo dell’ucraino d’Italia Sergej Lebid tra i seniores, imitato dall’olandese – di chiare origini keniane – Hilda Kibet in campo femminile, con particolare rilievo per il terzo successo consecutivo della juniores britannica Stephanie Twell, in una prova trasformatasi in campionato nazionale britannico, con altrettante giovani figlie d’Albione nelle prime sei posizioni.
Andrea Lalli era indubbiamente la miglior carta che l’Italia potesse giocarsi in terra belga. Il fango ancor più esalta le caratteristiche dell’allievo di Luciano Di Pardo, che con superiorità netta va a mettere infila gli avversari più attesi, l’inglese Andy Vernon e soprattutto l’etiope con passaporto turco Selim Bayrak. Alle loro spalle, spazio importante strada facendo si ricavano i due Dematteis, con un commovente Martin che nel finale vola a giocarsi le posizioni immediatamente ai piedi del podio, chiudendo nono in una volata aperta a tanti e chiusa a soli 5" dal bronzo. Anche Berny, al termine di una stagione per lui tanto lunga quanto ricca di soddisfazioni, mette in campo talento e carattere. Chiude appena dietro, quindicesimo, precedendo un Simone Gariboldi che con il suo diciassettesimo posto partecipa sino in fondo all’argento azzurro del’Italia, dietro la Gran Bretagna, ma davanti alla Francia.
E’ la prova degli under 23 a riservare le soddisfazioni maggiori agli azzurri, che portano a casa anche il quarto posto tra i seniores uomini (dodicesimo Meucci, sedicesimo La Rosa, venticinquesimo De Nard, ventiseiesimo Buttazzo, ventottesimo Scaini, sessantunesimo Gualdi) e il sesto tra le seniores, grazie soprattutto alla decima piazza di Elena Romagnolo.
Letti in chiave "corsa in montagna" sono però diversi i risultati da rimarcare. Spicca soprattutto l’argento di Sarah Tunstall tra le under 23: l’inglese, bronzo quest’anno negli Europei che incoronarono l’azzurra Elisa Desco, si arrende solamente all’olandese Susan Kuijken, in una prova in cui Valentina Costanza, migliore delle azzurre, chiude al trentaduesimo posto. A livello juniores, nel festival britannico di cui sopra, non sfigura di certo la sesta piazza finale di Laura Park, iridata di corsa in montagna in settembre a Crans Montana. Qui la prima azzurrina è Lucia Colì, trentaduesima pure lei. Ancora juniores, questa volta maschili, per dar conto, oltre che della vittoria del francese Carvalho, anche del sesto posto del turco Hasan Pak , campione europeo di corsa in montagna 2008, e del decimo del norvegese Sindre Buraas, iridato a Crans Montana. Ahmed El Mazoury, ventinovesimo, è il primo degli azzurrini, mentre un altro figlio della corsa in montagna, il turco Vedat Gunen, termina tredicesimo.
Tra i seniores si segnala soprattutto la diciassettesima piazza dell’elevetico Stephane Joly, rimasto peraltro a lungo tra i migliori dieci e calato solamente un poco nel finale. Quello stesso finale rivelatosi ancora un volta passerella regale per un Lebid che sul podio precede gli avvversari più attesi, l’inglese Mo Farah e lo svedese Mustafa Mohamed. In campo femminile, chiude invece ventiseiesima, di un soffio avanti alla nostra Weissteiner, la norvegese Otterbu, che a Crans Montana dovette cedere il podio alle azzurre Rungger e Desco.
Paolo Germanetto