Non mancano gli spunti all’indomani della prima prova tricolore di corsa in montagna
Cominciare dalla sfortuna di De Gasperi o dalla splendida cavalcata di Bernard Dematteis? Meglio scegliere la seconda tra le due ipotesi, non fosse altro che per certa propensione a cercare comunque l’aspetto positivo delle vicende. Nel giorno in cui Domodossola torna a riallacciare i fili di una storia tricolore interrottasi tredici anni prima, Bernard Dematteis va a cogliere il suo primo successo tra i seniores in una prova di campionato italiano. Lo fa al termine di una gara sempre vissuta da protagonista e su di un tracciato reso più difficile dalla pioggia caduta a dismisura nelle settimane precedenti: il ventunenne della Valle Varaita non è più la grande speranza della corsa in montagna italiana, ma una sua splendida realtà. Ma la statura di un campione spesso si misura non solo dalle gambe, ma anche dalle parole. Ed anche in questo ambito, il giovane Berny ha dimostrato che campione lo è per davvero: umiltà e sportività fanno indubbiamente parte del suo dna e le prime dichiarazioni al traguardo lo dimostrano. Quasi più dispiaciuto per le sventure capitate ad un De Gasperi ormai indiscutibilmente avviato alla vittoria che felice di un successo materializzatosi sì inaspettatamente, ma comunque davvero esaltante. La gara seniores maschile non risparmia infatti colpi di scena. Marco Gaiardo (Orecchiella) è il primo a dare fuoco alle polveri, ma al culmine della prima salita sono Andrea Regazzoni (Valle Brembana), Marco De Gasperi (Forestale) e Dematteis a transitare per primi, per poi rimanere insieme anche per tutta la discesa. Nella seconda, più breve, ascesa, De Gasperi allunga e in poche centinaia di metri guadagna una ventina di secondi. Ma la discesa, spesso sua amica, questa volta lo tradisce: il pluri-iridato inciampa, picchiando violentemente ginocchio ed anca. Al traguardo ci arriverà, ma zoppicante in quinta posizione. Al di là della vittoria sfumata, le preoccupazioni sono ora legate alla possibilità di un recupero in tempi brevi dall’ennesimo infortunio stagionale.
Detto di Dematteis e di De Gasperi, Domodossola dice anche della grande prova di Andrea Regazzoni, che dopo primavera costellata da infortuni importanti, va a cogliere un argento che pone una candidatura pressochè "blindata" per gli Europei di metà luglio in Germania. Il bronzo premia invece ancora una volta la costanza ad alto livello di Marco Gaiardo (Orecchiella), che attende ore le due prove di sola salita per sfoderare il suo attacco all’ennesimo titolo tricolore. Da applausi anche la prova del magrebino-trevigiano Bamoussa, quarto. Bene poi Gabriele Abate (Orecchiella), che con il settimo posto alle spalle dello sloveno Kosovelj, continua la sua corsa verso un pieno recupero dopo l’infortunio primaverile, un po’ come Emanuele Manzi (Forestale), che gli chiude immediatamente alle spalle.
La prova femminile regala invece il bel successo di Elisa Desco (Valle Brembana), che deve però sfoderare le unghie per lasciarsi alle spalle una mai doma Maria Grazia Roberti (Forestale), seconda davanti alla giovane slovena Mateja Kosovelj. Vittoria Salvini (valle Bremana) è quarta, con Cristina Scolari (Valle Camonica) quinta e a completare quella che presumibilmente dovrebbe poi, salvo imprevisti, essere anche la squadra azzura in ottica europea.
Le gare juniores offrono invece sorrisi alle atlete di casa, oltre che alla Valtellina. Al femminile, a vincere è infatti la fondista Elisa Matli (Caddese), capace di gran recupero in discesa, e al traguardo avanti alle bresciane Sara Bottarelli (Val Trompia) e Clara Faustini (Atl. Vigevano), quest’ultima tricolore nella scorsa stagione. Al maschile, si protrae invece sin quasi sotto lo striscione d’arrivo la lotta tra Marco Leoni (Csi Morbegno) e il valdostano Xavier Chevrier (Pont Saint Martin), con il primo a spuntarla, mettendo per la prima volta in fila l’ormai "storico" rivale. Il nome nuovo di Luca Re (Legnami Pellegrinelli) corre meritatamente a completare il podio di una categoria che, nota lieta, ha comunque evidenziato buon fermento.
Da plaudire, infine, il lavoro degli organizzatori, peraltro costretti agli straordinari dalle bizze meteorologiche. Di grande impatto il lavoro "mediatico": la diretta televisiva sulla rete locale Azzurra Tv, in buona parte riprodotta anche sul megaschermo posizionato in zona arrivo e la collaborazione con gli "Amici della Corsa in Montagna" che i suoi frutti darà già mercoledì 11 giugno, con la sintesi delle ore 13.00 su RaiSportPiù. Nelle settimane successive, sarà poi la volta di Sky Sport e di "Icarus".
Paolo Germanetto