Intenso weekend per l’atletica italiana. Ad Edimburgo cross iridato all’interno dello stesso parco che nel 1995 incoronò l’azzurro Fregona
Per i Campionati Mondiali di cross, quella di domenica 30 marzo, sarà l’edizione numero trentasei. Un evento che andrà in scena sullo spettacolare tracciato dell’Holyrood Park di Edimburgo, già teatro di un Mondiale in montagna nel 1995 segnato dalla vittoria dell’azzurro Lucio Fregona. Nove gli atleti convocati dal DT Nicola Silvaggi per le quattro gare del programma iridato. Tra i seniores uomini, il campione italiano assoluto di campestre Andrea Lalli (Fiamme Gialle), il campione italiano assoluto dei 3000 indoor Daniele Meucci (Esercito), il più che promettente Stefano La Rosa (Carabinieri), e il leader della classifica del Grand Prix FIDAL di specialità, Gianmarco Buttazzo (Esercito).
In campo femminile, due atlete a titolo individuale, entrambe piemontesi ed entrambe dell’Esercito: la siepista Elena Romagnolo e Fatna Maraoui. Tra gli juniores, spazio ad Ahmed El Mazoury (Atl. Lecco Colombo Costruzioni), Veronica Inglese (Atl. Gran Sasso), e Valeria Roffino (Runner Team 99), un terzetto che ha già fatto parlare di sé nei mesi appena passati.
Azzurri a parte, Edimburgo sarà teatro di una sfida che potrebbe finire per caratterizzare il 2008: quella tra l’eiope Kenenisa Bekele (il "re" della specialità, cinque titoli "doppi" fino all’abolizione della corsa sui 4 chilometri) e l’eritreo Zersenay Tadesse (campione in carica, dopo aver sorprendentemente battuto proprio Bekele a Mombasa, lo scorso anno). Tra le donne, non ci sarà l’olandese di origine keniana Lornah Kiplagat, campionessa uscente e nel 2007 iridata pure su strada. Spazio quindi, con ogni probabilità, all’Etiopia: Tirunesh Dibaba in testa, ma forse anche Meselech Melkamu, già in grandi condizioni nelle indoor. Unica incognita, che potrebbe rimescolare le carte sia tra gli uomini sia tra le donne, la natura del percorso, che presenta uno "strappo" (la salita dell’Haggis Knowe, con sucessiva discesa) che non starebbe male in un tracciato di corsa in montagna.
In campo femminile, due atlete a titolo individuale, entrambe piemontesi ed entrambe dell’Esercito: la siepista Elena Romagnolo e Fatna Maraoui. Tra gli juniores, spazio ad Ahmed El Mazoury (Atl. Lecco Colombo Costruzioni), Veronica Inglese (Atl. Gran Sasso), e Valeria Roffino (Runner Team 99), un terzetto che ha già fatto parlare di sé nei mesi appena passati.
Azzurri a parte, Edimburgo sarà teatro di una sfida che potrebbe finire per caratterizzare il 2008: quella tra l’eiope Kenenisa Bekele (il "re" della specialità, cinque titoli "doppi" fino all’abolizione della corsa sui 4 chilometri) e l’eritreo Zersenay Tadesse (campione in carica, dopo aver sorprendentemente battuto proprio Bekele a Mombasa, lo scorso anno). Tra le donne, non ci sarà l’olandese di origine keniana Lornah Kiplagat, campionessa uscente e nel 2007 iridata pure su strada. Spazio quindi, con ogni probabilità, all’Etiopia: Tirunesh Dibaba in testa, ma forse anche Meselech Melkamu, già in grandi condizioni nelle indoor. Unica incognita, che potrebbe rimescolare le carte sia tra gli uomini sia tra le donne, la natura del percorso, che presenta uno "strappo" (la salita dell’Haggis Knowe, con sucessiva discesa) che non starebbe male in un tracciato di corsa in montagna.
Ma il prossimo sarà un weekend molto intenso anche per le prove su strada, specie per la presenza in calendario della Treviso Marathon, che alla sua quinta edizione e con oltre 6000 iscritti si candida per una giornata storica non solo per la sua tradizione ma per tutta la maratona italiana. Si tratterà infatti della prima gara al mondo sui 42,195 km con tre diversi punti di partenza: gli organizzatori, per festeggiare il 90. anniversario della fine della Prima Guerra Mondiale, hanno deciso di far partire la manifestazione da tre punti diversi, luoghi teatro di epiche battaglie della Grande Guerra: Vidor, Vittorio Veneto e Ponte di Piave. I tre percorsi si ricongiungeranno dopo 22 km, poco prima del passaggio sul Piave per poi continuare il viaggio di avvicinamento a Treviso con conclusione in Viale Nino Bixio.
Difesa dei colori italiani affidata soprattutto a Denis Curzi (Carabinieri), vincitore a Treviso nel 2005, che proprio sulle strade venete ha stabilito il suo personale in 2h11:17 e che a Treviso proverà il proprio assalto al minimo olimpico fissato a 2h10:30. I favoriti però sono i kenyani Benjamin Kipchumba Kosgei, già sceso sotto le 2h10, e Samson Kosgei, vincitore a Firenze nel 2005. In chiave azzurra, curiosità anche per il primo approccio alla distanza del pluri-iridato in montagna Marco De Gasperi (Forestale). Fra le donne spicca la presenza di Rosalba Console (FF.GG.), alla sua prima maratona dopo la maternità: difficile dire che cosa potrà fare, sicuramente troverà nella slovena Iavornik un’avversaria di tutto rispetto. Il via alle ore 9,45 in contemporanea per i tre percorsi.
Difesa dei colori italiani affidata soprattutto a Denis Curzi (Carabinieri), vincitore a Treviso nel 2005, che proprio sulle strade venete ha stabilito il suo personale in 2h11:17 e che a Treviso proverà il proprio assalto al minimo olimpico fissato a 2h10:30. I favoriti però sono i kenyani Benjamin Kipchumba Kosgei, già sceso sotto le 2h10, e Samson Kosgei, vincitore a Firenze nel 2005. In chiave azzurra, curiosità anche per il primo approccio alla distanza del pluri-iridato in montagna Marco De Gasperi (Forestale). Fra le donne spicca la presenza di Rosalba Console (FF.GG.), alla sua prima maratona dopo la maternità: difficile dire che cosa potrà fare, sicuramente troverà nella slovena Iavornik un’avversaria di tutto rispetto. Il via alle ore 9,45 in contemporanea per i tre percorsi.
Il programma della giornata comprende anche quattro mezze maratone. Sui 21 Km. e spiccioli si correrà a Bologna (con Kipkering, Rugut e la Ferrara) a Villa Lagarina (con la Sicari), nella torinese Sangano (con il marocchino El Mouaziz, Errebbah e La Bella) ed infine a Messina, con un parterre quasi tutto locale.