Giornalista Rai, per oltre un decennio fu coordinatore organizzativo del Challenge Stellina

E’ scomparso nel pomeriggio di ieri Mario Pisano. Giornalista Rai, per oltre un decennio fu coordinatore organizzativo del Challenge Stellina di Susa (To), l’incontro internazionale di corsa in montagna che per diciotto anni portò alle pendici del Rocciamelone il gotha della specialità a livello mondiale. In lotta da alcuni anni con un male incurabile, da poco più di un mese, insieme ai sessantacinque anni, per Pisano era arrivata la pensione, dopo una vita spesa nel mondo dell’informazione, dapprima all’Ansa, poi presso varie emittenti radiofoniche e televisive private, sino  ad approdare alla RAI e alla  redazione sportiva di Torino. La sua voce e il suo volto, per gli sportivi piemontesi e non solo, rimangono soprattutto legati ai servizi sul "suo" Torino e sulla Juventus, ma anche l’atletica si è spesso avvalsa della sua disponibilità  a trovare dello spazio nei servizi dei telegiornali. In particolare, a lui va ascritto il merito di aver portato con continuità il mondo della corsa in montagna all’interno del TGR Piemonte, così come alla sua intermediazione si devono molti passaggi della specialità sul canale satellitare sportivo della Rai.

Direttore responsabile della rivista filatelica "Il collezionista" , edita da Bolaffi, presidente onorario dell’Associazione Italiana Giocatori Pallone Elastico, sempre prodigo di consigli nei confronti di chi volesse rubargli qualcosa del suo mestiere, al mondo della corsa in montagna lo legava invece una passione nata quasi per caso, quando Alberto Bolaffi, verso la metà degli anni ’90, lo chiamò a reggere  le redini del Challenge Stellina e a fare da tramite tra l’Atletica Susa e la famiglia patrocinatrice dell’evento. E della manifestazione valsusina, Pisano visse in prima persona sia le fasi più felici sia quelle più contrastate. Anche nel suo ricordo, toccherà ora agli organizzatori del Memorial  Partigiani Stellina far proseguire la storia della corsa in montagna sui sentieri valsusini.

Ciao  Mario, e ti sia lieve la terra.