La keniana Rita Jeptoo e l’etiope Habtamu Awash si impongono in Nigeria nella corsa in montagna più ricca del mondo. Eversten quarta, Pichrtova sesta

Nei comunicati della vigilia si citava qualche nome illustre, ma i vincitori di oggi erano rimasti nascosti nel nugolo di corridori africani annunciati agguerriti alla partenza. Non è certo una sconosciuta Rita Jeptoo Sitinei, la keniana che a lungo ha pure risieduto in Italia e che nel 2006 si impose nella Maratona di Boston in un validissimo 2h23’38". Ma d’ora in poi il suo nome sarà anche legato alla Obudu Ranch International Mountain Race, la corsa in montagna più ricca al mondo, disputata questa mattina nel River Cross State, in Nigeria. A lei sono dunque andati i 50.000 dollari destinati alla vincitrice, così come 50.000 ne ha parimenti intascati l’etiope Habtamu Awash, vincitore – lui si un po’ a sorpresa – della prova maschile. Sugli 11250 metri di un tracciato caratterizzato soprattutto dagli 810 metri di dislivello in sola salita, il diciannovenne etiope, recentemente secondo in Italia al Giro di Pettinengo, si è imposto in 42’50", distanziando di 14" l’iridato juniores di corsa in montagna Geoffrey Kusuro (Uganda) e di 16" il keniano John Sompol. L’Etiopia piazza altri quattro atleti tra i primi otto, con Lishan Fanta quarto a 45", l’atteso Tadese Tola quinto a 1’06", Challa Demie sesto a 1’11" e Solomon Molla ottavo a 2′. Tra di loro il solo keniano Robert Kipkorir, settimo a 1’38".

Nella prova femminile, invece, il gruppo rimane piuttosto compatto sino verso metà gara, quando si involano la Jeptoo e l’etiope Ashu Kasime. La prova si decide nel finale, con la keniana a vincere con il nuovo record di 51’42" e a precedere di 19" la rivale. Sotto il precedente record chiudono anche la keniana Angela Mutuku, terza a 1’27" e la campionessa europea Anita Eversten (Nor), quarta a 1’39". Quinta piazza a 1’43" per la keniana Mary Jepkosgei (1h06’48" di personale sulla mezza), sesta per l’iridata di corsa in montagna Anna Pichrtova, autrice di una gran rimonta finale, ma al traguardo distanziata di 1’46". Alle sue spalle, a completare il qudro delle prime otto, la vincitrice del 2006, Kedir Rehima (Eth) e un’altra keniana, Pauline Winangui.