Alla classica chiavennasca (So) il team di Scanzi ha letteralmente sbancato
Doveva essere Forestale Roma e così è stato, ma su un tracciato tecnico come quello delle Marmitte nulla è scontato. Al femminile, in questa classica nazionale Fidal di corsa in montagna, Maria Grazia Roberti ha dovuto sudare per mettere dietro una Cristina Scolari in grande spolvero. Nella gara maschile a staffetta, invece, il team A di Gianbattista Scanzi ha passeggiato rifilando severi distacchi ai Falchi Lecco e alle altre aquile della Forestale B. Ma andiamo per ordine. Sul tracciato femminile da 4532m è subito stata bagarre. Già in cima la Belvedere, la bresciana Scolari aveva messo in chiaro che quella chiavennasca per lei non era certo una gita domenicale. Alle sue spalle il gruppo delle inseguitrici era compatto, ma distanziato. Dopo vari attacchi sui numerosi cambi di pendenza del parco, nella discesa che porta alla Chiesa di Prosto, il gap sulla Roberti si è un poco limato. Tra le due è stato un tesa a testa che si è risolto solo nel rush finale. Al semaforo la vincitrice era ancora dietro. «L’ho passata davanti al cinema Vittoria – ha dichiarato al traguardo -. Se ho vinto è stato solo per la maggiore esperienza». Quella della Roberti è stata infatti una gara in continua progressione: «Solitamente ho paura a spingere su un fondo scivoloso, ma quest’anno il tracciato era perfetto. In discesa mi sono calata a tutta e grazie al testa a testa con Scolari sono riuscita pure a battere il mio precedente record sul percorso». Se il nuovo tempo da battere è 24’23”, anche la stella dell’Atletica Valle Camonica è andata sotto il vecchio personal best – 24’27” -. A seguire, nella top ten di giornata, Maria Righetti – 25’29”-, Alice Gaggi, Angela Serena, Maura Trotti, Ilaria Bianchi, Ana Hecico, Cristina Bonacina e Annalisa Ongania. Nella gara maschile a staffetta i forestali hanno subito preso il largo. Il debuttante Marco Rinaldi ha chiuso davanti in 28’20” – miglior crono di giornata -. «Queste Marmitte sono davvero una gara strana – è stato il suo commento al traguardo -. Non sapevo mai come interpretare i continui cambi di pendenza e tutte quelle curve secche. Mi sono quindi gestito. Nel tratto finale ne avevo ed ho spinto a tutta». Alle sue spalle Fabio Ruga, reduce dalla Smarnagora, e Silvio Gatti. Nella seconda frazione, mentre Manzi allungava, i Falchi perdevano una posizione ai danni dei forestali B. La differenza, come al solito, la si è fatta in ultima. Lucio Fregona, nonostante un dritto e qualche ammaccatura, si è presentato in solitaria; alle sue spalle un grandissimo Carlo Ratti consegnava ai Falchi il secondo posto d’onore consecutivo a questa classica. A seguire Forestale B e la Valli Bergamasche. Primo club sondriese l’Adm di Benedetti, Butti e Curtoni, piazzatasi al 4° posto. Che dire, anche quest’anno le Marmitte dei Giganti si confermano gara di livello. Un plauso quindi al Gp Valchiavenna del presidente Eugenio Panatti per avere proposto per l’ennesima volta una macchina organizzativa di prim’ordine. 64 staffette maschili e 35 donne sono i numeri che hanno decretato il successo della manifestazione. Dopo due anni di cattivo tempo, il sole ha finalmente reso giustizia a quello che da atleti e tecnici è giudicato uno dei tracciati più belli e selettivi del palcoscenico internazionale. Se al femminile una Mariagrazia Roberti in rimonta ha battuto il proprio record, il miglior crono di giornata maschile è ancora griffato Forestale con il golden boy delle aquile biancoverdi Marco Rinaldi. Per lui un riscontro cronometrico di 28’20” che a livello individuale gli ha permesso di mettere in fila Marco Agostini – 28’42”- e Lele Manzi – 28’53”-. Quest’ultimo in lizza per un posto in prima squadra al Vanoni ha dichiarato: «Dopo un lungo stop non è mai facile rientrare a grandi livelli. Qui alle Marmitte ero in cerca di conferme e le ho trovate. Ora toccherà al nostro tecnico decidere se schierarmi o meno in prima squadra al Vanoni». Di nuovo in team A dopo 10 anni pure l’esperto Fregona ha dimostrato di esserci – 29’16” 7° tempo individuale -. «Sono commosso. Tornare a Chiavenna dopo 10 anni di nuovo in squadra A e vincere è stato bellissimo. Fa strano vedermi schierato al fianco di ragazzini come Marco Rinaldi, ma è una sensazione bellissima». Maurizio Torri