Alla vigilia del raduno azzurro di Riva degli Etruschi intervista in esclusiva con il CT Balicco

 

Per questo fine settimana è previsto il primo raduno collegiale, quali sono le finalità e gli atleti convocati? “Sarà l’occasione per ritrovarsi dopo la sosta invernale, per fare il punto sulla situazione e pianificare la stagione. Saranno presenti Martin Dematteis, Marco Gaiardo, Mauro Lanfranchi, Emanuele Manzi, Alberto Mosca, Alessio Rinaldi, Marco Rinaldi, Mattia Roppolo, Antonio Toninelli, Pierangela Baronchelli, Monica Morstofolini, Alice Gaggi, Maria Grazia Roberti, Vittoria Salvini e Martina Tazzioli. Come ogni anno, però, le selezioni si faranno in gara. Questa è da sempre la mia filosofia e non intendo cambiarla”. La stagione 2007 è alle porte, cosa si attende da questa annata? Su  quali  atleti pensa di fare maggiormente affidamento per Europei e Mondiali? “Per tradizione e caratteristiche, siamo maggiormente predisposti per le gare a circuito di salita e discesa. L’obiettivo principale è quindi riportare a casa la Coppa del Mondo a Squadre. Per riuscirci sarà importante arrivare al top della condizione a questo importante appuntamento. Giustamente, avendo tra le nostre fila fuoriclasse del calibro di Marco De Gasperi e Marco Gaiardo un pensioerino all’Europeo è inevitabile”. Settore maschile e femminile. Nel primo pare più facile  reclutare  forze nuove e attuare un ricambio generazionale importante. Nel secondo  l’età media delle azzurre sembra davvero elevata e non si vedono molte giovani leve all’orizzonte: “Purtroppo questo è un tasto dolente che non riguarda solo noi, ma l’intero campo dell’atletica e tutti gli altri sport comunemente definiti di “fatica”. Abbiamo poche atlete, inutile negarlo. Dalla categoria allieve a quella junior, il numero addirittura si dimezza. Va poi detto che le nostre migliori, spesso e volentieri, fuggono verso altri settori. Una cosa questa che non ho mai ostacolato, visto che è giusto lasciare a chiunque la possibilità di cimentarsi nelle discipline olimpiche. Un esempio lampante è quello di Sara Dossena. A noi non resta che focalizzare sforzi e attenzioni su quelle più lente, ma forse anche più determinate”. Cosa pensa possa mancare al movimento della corsa in montagna per completare la sua fase di sviluppo? (Livello organizzativo, mediatico, sponsor?) “Questa è una domanda da 10 milioni di dollari. Una cosa che ho notato è che manca l’entusiasmo. Negli ultimi anni ci siamo come adagiati. E’ come se fosse andata perso quella genuinità che ci ha sempre contraddistinto. Servono in primis nuovi tecnici e nuovi dirigenti. Solo una ventata d’aria nuova e un ricambio generazionale potranno dare nuovi impulsi al movimento. Tutto il resto è secondario”. Settore giovanile. Quali gli obbiettivi stagionali? Quali gli appuntamenti più importanti per le giovani speranze? “Per quanto riguarda le giovani leve non è nostro interesse specializzare nessuno. Come ho già detto è giusto che ognuno trovi da sé la propria strada avendo anche la possibilità di cimentarsi in discipline olimpiche.  Una cosa che però mi preme dire è che non bisogna presentare ai campionati italiani di corsa in montagna gente che non è avvezza a correre su sentieri sconnessi. Prendere un pistaiolo e buttarlo in questo settore senza nozioni di tecnica in discesa è come mandare le vacche al macello. L’appuntamento da non perdere sarà ancora una volta il Memorial Germanetto, in programma per il 24 di giugno. Per questa gara faremo due trial di selezione: A Cerle (24 maggio) in occasione dei campionati italiani individuali e al Pian del Frais con i campionati italiani a staffetta”. Dovesse scegliere, ci faccia il nome di un atleta italiano o straniero che le sembri maggiormente rappresentare l’essenza della corsa in montagna? “Impossibile rispondere a questa domanda. E’ mia ferma convinzione che ogni epoca abbia i propri protagonisti e che sia impossibile fare dei paragoni tra loro. Nel nostro settore vi sono stati e vi sono tutt’ora grandi campioni. Potrei fare un elenco lunghissimo e sicuramente lascerei fuori qualcuno. Se proprio mi tocca riassumere, citerei un quintetto delle meraviglie composto da Alfonso Vallicella, Fausto Bonzi, Antonio Molinari, Jonathan Wyatt e Marco De Gasperi”. Ci presenti in breve le tappe del campionato italiano 2007: “Come al solito la stagione sarà divisa in due, in  previsione europeo e mondiale. Cominceremo il 17 giugno con la Monno – Mortirolo, unica prova 2007 di sola ascesa.  Dopo l’appuntamento con la gara continentale, quest’anno nella formula only-up, cambieremo regime per avvicinarci nel migliore dei modi all’appuntamento iridato. Il 29 luglio la seconda tappa si correrà a Champdeprax, mentre la gara conclusiva farà tappa in Valchiavenna con la Campodolcino – Madesimo fissata per il 26 agosto. Da non dimenticare che, vista la concomitanza con una festa nazionale svizzera, i mondiali si correranno sabato 15 settembre anziché domenica 16”. Maurizio Torri 

Raimondo Balicco (il primo in ginocchio a sinistra) alla Coppa del Mondo 2004