La Skyrunner americana ritrovata sul fondo di un canyon dopo una paurosa caduta, e ritrovata viva dopo 52 ore grazie al suo cane Taz
Danelle Ballange, quel pomeriggio dello scorso 13 dicembre 2006, se lo ricorderà per tutta la vita. Era partita in auto da casa sua situata a Moab nello Utah. Qualche miglio per raggiungere quell’area remota, ricca di percorsi da "trail" dove l’atleta 35 enne aveva in programma un allenamento sul giro che solitamente completava in circa 2h. Skyrunner polivalente, vincitrice lo scorso anno degli Skygames di Andorra, era accompagnata, come molte volte le capitava, dal suo fedele cane di nome Taz. Durante l’allenamento mentre percorreva un tratto fuori da ogni percorso segnalato e stava risalendo una ripida pista rocciosa, il piede Danelle non ha trovato aderenza su qualcosa di scivoloso, probabilmente un lichene ghiacciato sopra una roccia, scivolando per parecchi metri e arrestando la sua incredibile caduta sul fondo di un canyon. Durante quel pauroso volo, Danelle ha riportato la rottura del bacino in 4 punti e una conseguente emorragia interna.
Sempre cosciente durante la caduta, il suo primo pensiero, dopo aver appurato di non avere riportato lesioni spinali, è stato quello di riuscire a trovare una via di uscita da quel posto sperduto. Purtroppo, gli sforzi profusi per rialzarsi e camminare sono risultati vani. Per due notti ha dovuto combattere contro la morte in quell’inferno, con solo due integratori gel-pack che portava con se per l’allenamento come cibo, e con il suo fedele amico a quattro zampe Taz al suo fianco ad aiutarla a non disperdere tutto il calore corporeo in quelle gelide notti invernali. Dopo più di due giorni, una serie di fortunate coincidenze ha voluto che Taz, per più volte allontanatosi dalla sua padrona in cerca dei soccorsi che nel frattempo erano stati allertati dai vicini di casa di Danelle, si imbattesse in una squadra di "rangers" i quali, dopo averlo riconosciuto e seguito, hanno potuto raggiungere salvare la sfortunata atleta. Operata d’urgenza a Denver presso l’ Health Medical Center’s, le sono state applicate al bacino delle piastre e alcuni chiodi. La notizia è rimbalzata in tutti gli Stati Uniti, tanto che la NBC ha intervistato Danelle in ospedale, qualche giorno dopo l’incidente. Per l’atleta americana si parla di miracolo. Difficilmente un essere umano può vivere per più di 24 ore in simili condizioni meteorologiche, figuriamoci con una simile emorragia interna. La sua riabilitazione sarà molto lunga, forse più di sei mesi per tornare a poter camminare, ma ciò che conta è che Danelle è salva. Purtroppo, come spesso accade, spenti i riflettori e terminato l’interesse dei media, Danelle è rimasta sola a sobbarcarsi le spese mediche. Così cominciata una catena di solidarietà per aiutarla.
Visita il sito per come aiutare Danelle:
http://www.multisports.com/news/1168885682.shtml
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Visita il sito in inglese sull’incredibile incidente di Danelle Ballange:
http://planetultramarathon.wordpress.com/2006/12/28/the-stunning-rescue-of-danelle-ballengee/