Due ori, un argento e due bronzi: un bottino che fa ben sperare per il futuro del cross azzurro

L’oro di Andrea Lalli tra gli juniores, il bronzo  di Daniele Meucci  tra gli under 23, i quinti posti dello juniores Simone Gariboldi e della "promessa" Adelina De Soccio. E’ un’Italia giovane quella che bene esce dall’edizione casalinga di un Campionato Europeo di cross disputato sui prati ricchi di tradizione di  San Giorgio su Legnano e del Campaccio. Un’Italia giovane che raccoglie forse più delle attese anche a livello di squadre, portando a casa l’oro tra gli juniores maschili, l’argento tra gli under 23 uomini e il bronzo tra le under 23 donne. Ed è forse questo il dato che maggiormente fa ben sperare per un futuro un po’ più roseo per il mezzofondo azzurro. A livello seniores manca l’acuto, ma il quinto posto maschile e il sesto femminile, a conti fatti, rispecchiano abbastanza fedelmente il peso del cross azzurro nel panorama continentale. Nelle gare vinte dal britannico Mo Farah e dalla sorprendente ucraina Holovchenko, chiamata a sostituire sul gradino più alto del podio il connazionale Sergey Lebid, solo dodicesimo al traguardo, i migliori azzurri sono Silvia Weissteiner, tredicesima con un bel finale, e Gabriele De Nard, diciottesimo e protagonista di una gara regolare. Bene si comportano anche Giovanni Gualdi, ventesimo, e il "capitano" Umberto Pusterla, che chiude ventiquattresimo, mentre, al femminile, alle spalle della Weissteiner la migliore tra le azzurre  è Valentina Belotti, che a fianco dell’altoatesina corre gran parte della sua gara e che con il suo ventunesimo posto finale riemerge con decisione da un periodo per lei assai tribolato.

E proprio dalla Belotti, che più volte azzurra è stata anche nella corsa in montagna, si può partire per cercare di cogliere quanto fatto al Campaccio da alcuni abituali protagonisti delle corse estive sui sentieri montani. L’argento a squadre degli under 23, oltre che per il terzo posto di Meucci e per la decima piazza di Stefano La Rosa, brilla anche per il buon ventinovesimo posto agguantato da Martin Dematteis,  la più grande promessa della corsa in montagna italiana. Al primo anno tra le "promesse" Martin (come d’altro canto il gemello Bernard…) conferma ancora una volta di essere talento utile su più fronti all’atletica italiana. Così come tutti i suoi più recenti progressi, conferma Sara Dossena, tornata nel 2006 a riassaporare il clima della corsa in montagna (seconda al Mortirolo), e ottima dodicesima nella prova delle under 23 vinta dalla possente turca Uslu. Meno fortunata a livello di risultato finale è invece la prova della juniores Anna Laura Mugno, azzurra anche in montagna nel settembre scorso. Il settentottesimo posto finale non le rende sicuramente giustizia, ma alla simpatica ragazza toscana va comunque il merito di essersi conquistata, al termine di una stagione lunghissima, un’ulteriore maglia azzurra. E proprio le juniores, quattordicesime a livello di squadra, sono le azzurre che sorridono di meno, eccezion fatta per il giovanissimo talento biellese Valerio Roffino, trentaseiesima al traguardo, lei che nel corso del 2006, oltre a mietere primati italiani sui 2000 siepi, ha anche trovato il tempo di conquistare un titolo italiano a staffetta di corsa in montagna tra le allieve. Rimanendo tra le juniores, ma allargando lo sguardo ad un ambito un po’ più "continentale", anche se pur sempre "montano" (o "montanaro", che dir si voglia…) da sottolineare la quinta piazza  della russa Victoria Ivanova, che, giovanissima, iridata juniores in montagna fu nel 2002 a Innsbruck. Ventesima chiude invece la turca Hulya Ongun, mentre con la sua venticinquesima piazza la slovena Lucja Krcok precede per una volta la sua più titolata connazionale Mateja Kosovelj, quarantacinquesima. Restando in casa Kosovelj, ma trasferendosi tra gli under 23 maschili, bisogna invece scendere al sessantottesimo posto per trovare il fratello Mitja. Tra gli juniores con recenti trascorsi in montagna, i migliori sono il tedesco Stockert , vincitore del Memorial Germanetto nel 2005, e il turco Muslu, quarto a Bursa quest’anno, che si collocano tra la trentesima e la quarantesima piazza. Tra i seniores maschili, infine, detto del ritiro del britannico Steve Vernon, da segnalare la quarantasettesima piazza del turco Selatthim Selcuk.