A Bellati e Favre il Kima 2006

Meteo tiranno con il Trofeo Kima. Dopo 10  edizioni baciate dal sole, la Grande Corsa sul sentiero Roma sembra  essersi giocata tutti i propri bonus fortuna. A guastare il giorno del rilancio si è infatti messa la frana in bocchetta Roma e una pessima visibilità in quota. Fattori, questi, che hanno messo a dura prova il nuovo comitato organizzatore. Se dal punto di vista agonistico a vincere sono stati il premanese Carlo Bellati e la transalpina Corinne Favre, le scelte adottate hanno diviso i concorrenti. Puntando sulla massima sicurezza, si era pensato ad un tracciato più corto di circa 13km, con un dislivello positivo prossimo ai 2800m. La variante adottata escludeva di fatto la risalita in Bocchetta Roma  con ascesa diretta in Allievi attraverso la Val di Mello. Peccato che un sostanziale peggioramento delle condizioni meteo in quota, abbia poi costretto il direttore gara alla sospensione della manifestazione nei pressi del primo cancello cronometrico posto proprio all’altezza del rifugio in Val di Zocca. A far discutere è però stata la proposta  di riprendere la gara facendo ridiscendere gli atleti sul sentiero utilizzato per la risalita. Ormai fermi da un po’  e smaltita la tensione agonistica, gli skyrunner hanno prontamente rifiutato preferendo concludere al traguardo volante dell’Allievi. Scelta questa che ha premiato Carlo Bellati e Corinne Favre, i primi a passare con i tempi di 1h35’20” e 1h48’38”. Se nella prova in rosa la transalpina aveva un grosso margine sulla campionessa italiana Manuela Brizio, i primi uomini sono praticamente passati in fila indiana  dinnanzi al cancello cronometrico. I posti d’onore sono quindi toccati agli esordienti Dino Melzani – 1h35’22” – e Fabio Bonfanti – 1h35’24” -. Medaglia di cartone e quarto posto finale per il campionissimo orobico Mario Poletti  che nell’ordine ha messo dietro il catalano Juan Antonio  Ruiz   Garcia  e lo scialpinista trentino Filippo Beccari.  Nella classifica femminile il gradino intermedio del podio è toccato a Manuela Brizio – 1h57’23”-, mentre la terza piazza è andata alla vicentina Federica Boifava – 2h08’17”-. A bocce ferme il presidente del comitato organizzatore Marino Giacometti ha voluto sedare qualsiasi polemica, motivando così le proprie scelte: «Quando si organizzano certe gare è sempre la montagna che comanda. Fosse stato per me si sarebbe anche potuto continuare, ma avevamo delle regole ferree da seguire e le abbiamo seguite. Il peggiorare delle condizioni meteo ci ha costretto alla sospensione della gara. Con il senno di poi, quello che poteva sembrare un eccesso di zelo si è rivelata la scelta giusta. Avevamo pensato ad un giro di boa al passo Qualido, ma questo cambio in corsa non è stato possibile visto che i primi tre atleti erano già passati da quel punto. Riportati i concorrenti all’Allievi, si è proposto di dare un senso alla gara valorizzando la zona arrivo di Filorera. Vedendo che non vi erano le  condizioni per una ridiscesa in gara con i medesimi distacchi fatti registrare nella fase di salita, si è infine optato per la conclusione in Allievi». Maurizio Torri