A Susa, sette le Nazioni presenti e record di iscritti, con duecentosettanta ragazzi al via
Nell’incontro internazionale disputato oggi a Susa (To), l’Italia vince tra le Nazioni femminili ed è seconda, dietro la Scozia, in campo maschile. A livello individuale, il valdostano Chevrier è d’argento, mentre la friulana Borsoi conquista un bellissimo bronzo. A loro, migliori azzurrini oggi al traguardo, anche il premio speciale degli "Amici della corsa in montagna"…
Va in archivio con il record di iscritti il settimo Memorial Marco Germanetto, incontro internazionale di corsa in montagna riservato al settore giovanile che oggi ha richiamato a Susa (To) duecentosettanta ragazzi tra gli otto e i diciassette anni provenienti da sette differenti Paesi.
Parla scozzese la gara internazionale maschile, ma l’Italia tiene botta e conquista la vittoria nella classifica per Nazioni femminile, portando a casa anche un argento individuale con il valdostano Chevrier ed un bronzo con la friulana Borsoi.
Gare splendide e ricche di avvicendamenti quelle che si sono succedute nella mattinata sui prati e sui sentieri del parco di Villa San Pietro. Particolarmente intense soprattutto le gare degli allievi, quelle valide per l’incontro internazionale legato alla memoria del giovane mezzofondista valsusino che proprio su questi sentieri era solito allenarsi. E’ stato necessario attendere il rettilineo finale per decidere la prova maschile, vissuta sull’intenso duello tra lo scozzese Michael Gillespie e l’azzurro Xavier Chevrier, nel giro della nazionale anche nello sci di fondo. Ad imporsi, dopo 4900 metri di gara e 18’22” di fatica, è stato alla fine lo scozzese, con il bravissimo valdostano secondo a soli 8” dal vincitore. Ancor più serrata la volata per il terzo posto, con lo sloveno Peter Oblak a rimontare negli ultimissimi metri dapprima l’azzurro Michele Origlia, alla fine quinto a 40”, e poi anche lo scozzese Ross Hasting. E mentre il terzo azzurrino al via, Manuel Solavaggione chiude in nona posizione, preceduto dal lombardo del CSI Morbegno Marco Leoni, la classifica per Nazioni premia la Scozia, che precede l’Italia e la Slovenia, con Inghilterra, Galles, Gibilterra e Francia a fermarsi nell’ordine ai piedi del podio.
Ad aggiudicarsi la prova femminile è invece la gallese Elinor Kirk, che rintuzza sul finale la rimonta della scozzese Jessica Martin e chiude i 3300 metri di gara nel tempo di 14’17”, con un margine di 4” sulla sedicenne scozzese. Il bronzo finisce invece nelle mani della campionessa italiana in carica, la friulana Sabina Borsoi, che alla vincitrice rende alla fine 15”. Appena dietro di lei, la seconda delle azzurre, la bellunese Rossella Olivotti che regala all’Italia una vittoria forse anche un poco inattesa nella classifica per Nazioni. La biellese Federica Cerutti, terza azzurra al via, chiude in dodicesima piazza, mentre tra le Nazioni l’argento va all’Inghilterra, con la Scozia al terzo posto, il Galles al quarto, la Slovenia al quinto e Gibilterra al sesto.
Assai combattute anche le prove riservate alle altre categorie, con gli inglesi protagonisti delle prove riservate ai cadetti: Joshua Moody precede, dopo bel duello, il calabrese del Marathon Cosenza, Marco Barbuscio, mentre, al femminile, Hannah Bateson ha la meglio sulla connazionale Rosie Stuart. Tra i ragazzi invece, a vincere sono la cuneese Chiara Tavella (Atletica Saluzzo) e l’atleta di casa, Michele Tricca (Atletica Savoia). A livello societario, nella prova valida anche quale atto conclusivo del Campionato Piemontese e del Gran Premio Provincia di Torino della specialità, ad imporsi è l’Atletica Saluzzo, con Podistica Valle Varaita e Giò 22 Rivera comunque sul podio.
Da segnalare, infine, l’iniziativa dell’Associazione Nazionale Amici della corsa in montagna, che ha voluto suggellare con una targa il debutto in azzurro dei sei giovani atleti che oggi hanno difeso i colori italiani. A Sabina Borsoi e Xavier Chevrier, migliori tra gli azzurrini oggi al via, anche un premio speciale in denaro, una sorta di piccola borsa di studio tesa a suggellare questo loro importante risultato e al contempo ad incentivarli a proseguire il loro impegno nell’ambito della corsa in montagna.