Il terzo posto nei tricolori della scorsa domenica a Premadio, conferma la ritrovata competitività di un campione che ancora molto può dare alla corsa in montagna italiana…
Un campione come lui non poteva tornare alle gare se prima non si fosse sincerato di poter essere ancora competitivo ai massimi livelli. Son trascorsi ormai quasi venti mesi da quando – era l’ottobre del 2002 – il tendine destro di uno dei più grandi interpreti di sempre della corsa in montagna italiana subiva una non semplice operazione all’ospedale di Pavia. Dopo un 2003 da dimenticare, speso tra una lunga riabilitazione e qualche tentativo di rientro rivelatosi purtroppo infruttuoso, Antonio Molinari ha confermato domenica, sui sentieri che da Premadio conducono alle dighe di Cancano, di poter recitare ancora un ruolo importante nella corsa in montagna italiana ed internazionale. Il suo terzo posto di domenica, piazzamento che in altri tempi non lo avrebbe soddisfatto appieno, non può che invece rallegrare, oggi, sia il campione trentino sia i suoi tanti tifosi. Un Molinari combattivo come quello visto qualche giorno fa nel Parco dello Stelvio è atleta che può sicuramente divenire carta importante da giocare in occasione dei Mondiali di settembre a Sauze d’Oulx. Anche perché, é lui stesso a confermarlo, la sua condizione di forma pare avere ancora margini di crescita.
Tre volte campione europeo (’98-’99-’01), cinque volte tricolore (ininterrottamente dal ’97 al 2001), la carriera di Molinari ha toccato il suo apice nel 1996, quando a Telfes, in Austria, dominò la Coppa del Mondo, rifilando oltre due minuti ad un Severino Bernardini che il mese successivo a Venezia seppe ancora correre la maratona in 2h11′ e realizzando un record che nemmeno il fuoriclasse neozelandese Wyatt ha sinora saputo battere. Un legame talmente forte quello creatosi tra Antonio e la località tirolese a due passi dal Brennero, che qui qualche anno dopo il campione trentino volle tornare per il suo matrimonio con Francesca Badano, ieri atleta di vertice nella corsa in montagna italiana, oggi mamma felice di Ester e Chiara: tre anni la prima, venti mesi in meno la seconda, che si rifà però ampiamente – stando alle parole di Antonio…- in quanto a vivacità.
Guarda fiducioso al proseguio della stagione Molinari, cui davvero la famiglia pare avere regalato una grande serenità, una nuova tranquillità che gli ha concesso di affrontare meglio anche questo lungo periodo trascorso lontano dalle gare. Una sensazione che traspare dalle sue parole, dai suoi occhi che si illuminano ogni qualvolta nomina le sue due figlie. Ma ha parole di elogio anche per De Gasperi e Gaiardo, che domenica lo hanno preceduto sul traguardo: "Come va forte De Gasperi, anche e soprattutto in salita…". Con loro due, Antonio potrebbe andare a ricostituire l’ossatura della squadra azzurra per Sauze. Un’Italia a tre punte che molto, nel recente passato, ha dato in termini di medaglie, europee ed iridate. A Sauze d’Oulx, Antonio ci pensa, eccome: si informa, ad esempio, sulle caratteristiche del percorso, cosa che sino a qualche giorno orsono, non fosse altro che per scaramanzia, non aveva voluto fare… Pensa ai Mondiali, pensa al Challenge Stellina – la gara internazionale di Susa da lui vinta quattro volte e a cui è molto legato – ma pensa anche alla terza prova tricolore in programma ad Adrara (Bg) il 1 agosto, l’appuntamento più immediato in cui cercherà di confermare – o magari migliorare – il piazzamento di Premadio. Un Molinari decisamente che guarda in avanti, dunque. Buon segno davvero.